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27/08/2008
IV Festival Pianistico Internazionale "Ferruccio Busoni"
Brendel e Armstrong, due generazioni a confronto, aprono il IV Festival Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni”
 
 
Alfred Brendel, (classe 1931) e Kit Armstrong (classe 1992), sono i protagnisti delle due serate inaugurali del IV Festival Pianistico Ferruccio Busoni, che si terranno il 25 e il 26 agosto rispettivamente all’Auditorium e al Conservatorio C. Monteverdi di Bolzano, ore 20.30. Un’occasione unica per ascoltare due grandi recital che accostano il maestro e l’allievo, un’esperienza di confronto e di scambio, quasi un simbolico passaggio del testimone tra due personalità artistiche di massimo livello.
Brendel è considerato uno dei più grandi pianisti del XX secolo e quella all’Auditorium di Bolzano sarà una delle ultime occasioni per ascoltare dal vivo questo straordinario interprete che ha annunciato per quest’anno il suo definitivo ritiro dalle scene. Brendel torna a chiusura della sua carriera nella città che è stata il suo trampolino di lancio: vinse infatti nel ’49 il quarto premio alla prima edizione del concorso, primo dei tanti riconoscimenti internazionali che hanno costellato la sua lunga esperienza professionale e artistica. Ma prima di congedarsi il pianista, scrittore e poeta austriaco presenta, il 26 al Conservatorio Monteverdi, il suo precoce e brillante allievo americano Kit Armstrong. A soli sedici anni Armstrong è stato definito un genio del pianoforte; vanta inoltre un grande talento per le scienze e la matematica, con riconoscimenti ottenuti dalla Princeton University e Massachusetts Institute of Technology, e per la composizione, vincitore per il quinto anno consecutivo del Morton Gould Young Composer Award. E proprio nella duplice veste di pianista e compositore Armstrong propone a Bolzano la sua composizione Reflections.
Accanto ad Armstrong la sera del 26 sarà possibile godere di un altro giovane prodigio della tastiera Vitaly Pisarenko. Pluripremiato interprete ucraino, Pisarenko annovera, fra i numerosi riconoscimenti, i prestigiosi primi premi al Concorso Liszt a Weimar (2006) e il Franz Liszt di Utrecht (2008).
 
Nel recital altoatesino del 25 agosto Brendel propone un programma accattivante: percorre pagine del grande pianismo austro-tedesco, dal padre del classicismo Haydn a Schubert, passando per Mozart e Beethoven.
Le Variazioni in fa minore Hob. XVII.6 furono composte da Franz Joseph Haydn a Vienna nel 1793, fra i due soggiorni londinesi. Destinate alla pianista Barbara (Babette) Ployer, pupilla di Mozart, presentano nell’autografo il titolo “Sonata” mentre nella copia autentica dello stesso anno “Un piccolo divertimento” e nella prima edizione “Variazioni”. L’opera segue il principio della doppia variazione con una vasta coda dal sapore tragico per poi dissolversi in una sfumatura di pianissimo. Le Variazioni testimoniano una scrittura pianistica all’avanguardia caratterizzata da lunghi trilli e grappoli di note.
La Sonata in fa maggiore KV 533/KV 494 di Wolfgang Amadeus Mozart è costituita da brani composti in momenti diversi: l’Allegro e l’Andante iniziali nel 1788, il Rondo nel 1786. I primi due sono caratterizzati da una straordinaria invenzione contrappuntistica, caratteristica di quasi tutte le composizioni del genio salisburghese posteriori al 1782. In questo anno infatti Mozart conobbe le opere di J. S. Bach fra cui l’Arte della fuga e Il Clavicembalo ben temperato, rimanendone profondamente impressionato. L’ Allegro iniziale è intessuto su giochi contrappuntistici fra le voci, che rendono la struttura tipo della forma-sonata più ampia e complessa. La stessa complessità contrappuntistica si trova nel seguente Andante, con una più esplicita ricerca armonica e una presenza di dissonanze inusuali per l’epoca. La necessità di pubblicare la sonata in breve tempo, spinse Mozart a completare il Rondo KV 494, dal carattere più lineare rispetto ai precedenti, cui aggiunse una coda finale.
Composta tra il 1800 e il 1801 quando il compositore era già tormentato dalla sordità, la Sonata n. 13, in mi bemolle maggiore, op. 27 n. 1 di Ludwig van Beethoven presenta, insieme alla più nota n. 2, la dicitura “Quasi una fantasia”, a sottolineare una connotazione di originalità e anticipando una vena preromantica. Introdotta da un Andante, l’op. 27 n. 1 è costituita da quattro movimenti uniti senza soluzione di continuità che protendono verso il Presto finale. L’opera è ricca di idee melodiche e ritmiche e presenta un fraseggio molto vario.
Con la Sonata n. 23 in si bemolle maggiore D 960, che Franz Schubert completò nel 1828, due mesi prima della sua morte, si giunge alla trasformazione profonda di questa grande forma compositiva. Schubert infatti abbandona le tensioni dialettiche dei suoi predecessori, e procede per progressive espansioni, ampie divagazioni, per tornare ripetutamente al punto di partenza, con un continuo mutamento di prospettiva sia armonica sia melodica. L’espressività, la raffinatezza e la bellezza delle melodie dai toni elegiaci fanno di quest’opera un capolavoro.
 
Il 26 agosto Kit Armstrong e Vitaly Pisarenko interpretano capolavori virtuosistici dal Seicento al XX secolo.
Apre Armstrong con le Invenzioni composte da Johann Sebastian Bach a Cöthen e pubblicate nel 1723. Le Invenzioni nascono con uno scopo didattico e servirono al compositore di Eisenach per imparare a suonare correttamente due e tre voci obbligate al clavicembalo. In questi 30 brani Bach utilizza tutti i procedimenti tipici della sua scrittura come la fuga ed il canone. Ogni pezzo ha una sua caratteristica propria che spazia dalla danza al carattere più introspettivo.
Scritta a Vienna nel 1789, la Sonata in re maggiore KV 576 fa parte dell’ultima produzione mozartiana. Lo stile contrappuntistico e le soluzioni armoniche ne fanno una pagina pianistica sorprendente. Il primo e il terzo tempo testimoniano un uso sapiente del contrappunto mentre l’Adagio centrale è di soave contabilità.
La Sonata n. 15 in La maggiore D 664 fu composta da Franz Schubert nel 1819 ed è dedicata ad una giovane diciottenne, che secondo Schubert suonava gentilmente il pianoforte, e per questo è di difficoltà moderata. La vena melodica fresca e la semplicità della forma l’avvicinano al celebre Quintetto La trota
Chiude il recital di Armstrong la Ballata n. 4 di Fryderyk Chopin. Composta nel 1842 questa sonata è un capolavoro per ispirazione, eloquenza, originalità e ricchezza armonica, peculiarità che mostrano un nuovo orientamento del compositore polacco, secondo Cortot, precursore dell’impressionismo.
 
Prosegue la seconda parte del concerto con il recital di Pisarenko, omaggio a Franz Liszt.
Al celeberrimo e affascinante Valse impromptu S.213  seguono gli Années de pèlerinage e in particolare il Vallée d’Obermann, S.160/6 e il Sonetto del Petrarca, S.161/5. La partitura del Vallée d’Obermann, che fa parte del primo degli Années de pèlerinage, dedicato alla Svizzera, presenta una prefazione che riporta una citazione dal romanzo autobiografico di Sénancour Obermann, ritratto di un uomo che evoca Rousseau e il Werther di Goethe. Questa composizione di intenso lirismo rivela una vena audace per le armonie dissonanti e le modulazioni inaspettate. Il Sonetto del Petrarca, S.161/5, appartenente al II degli Années de pèlerinage, dedicato all’Italia, alterna momenti di entusiasmo ad altri di languore.
Il Valse de l’opéra Faust, che chiude il recital di Pisarenko, scritto nel 1861 e dedicato al al Barone Alexis Michels fa parte delle parafrasi più riuscite: è una composizione brillante che descrive meravigliosamente l’atmosfera dell’opera considerata fornendone al tempo stesso un riassunto originale.


 
Il programma:
 
25.08. ore 20.30
Auditorium
 
Alfred Brendel
Pianoforte
Franz Joseph Haydn: Variazioni in fa minore  
Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata KV 533/KV 494
Ludwig van Beethoven: Sonata op. 27 N. 1
Franz Schubert: Sonata D 960
 
 
26.08 ore 20.30
Conservatorio C. Monteverdi
 
Kit Armstrong
Pianoforte
presentato da ALFRED BRENDEL
 
Johann Sebastian Bach: Invenzioni
Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata KV 576
Kit Armstrong: Reflections
Franz Schubert: Sonata D 664
Fryderyk Chopin: Ballata N. 4
 
Vitaly Pisarenko
Pianoforte
1. Premio del Concorso Pianistico Internazionale Franz Liszt, Utrecht
 
Franz Liszt:  
Valse impromptu, S.213
Vallée d’Obermann, S.160/6
Sonetto del Petrarca, S.161/5
Valse de l’opéra Faust de Charles Gounod, S.407
 
 
Alfred Brendel
Ha studiato pianoforte, composizione e direzione d‘orchestra a Zagabria e Graz e si è perfezionato con Edwin Fischer, Paul Baumgartner e Edward Steuermann. La sua carriera internazionale è iniziata con il quarto premio al Concorso Busoni del 1949 e da allora ha suonato nei più importanti centri musicali e festival del mondo. È stato il primo a registrare l’intera produzione pianistica di Beethoven ed ha contribuito in maniera determinante all’introduzione delle Sonate di Schubert e del Concerto per pianoforte di Schönberg nei repertori concertistici. Accanto alla musica, la letteratura ha sempre rappresentato l’altro suo grande amore. Ha pubblicato due libri. Artista dalla vastissima e premiata discografia, Brendel è legato da un contratto in esclusiva alla Philips Classics. Ha ricevuto lauree ad honorem da molte università e numerosissimi premi per il suo contributo artistico al mondo della musica.
 
 
Kit Armstrong
È nato nel 1992 negli USA. Pianista e compositore, ha iniziato gli studi all’età di 5 anni e a 7 anni è diventato il più giovane studente nella storia della Chapman University in California, frequentandola contemporaneamente al liceo. Due anni più tardi si è diplomato in musica e scienze. Attualmente frequenta la Royal Academy of Music a Londra. Particolarmente dotato per la matematica, le scienze e per il pianoforte, studia matematica all’Imperial College a Londra, ha partecipato al Programma Estivo di Analisi e Geometria all’Università di Princeton, ha frequentato l’Istituto di Tecnologie per le Ricerche Scientifiche di Massachusetts, e studia pianoforte con Alfred Brendel e Benjamin Kaplan. Ha debuttato con orchestra a 8 anni. Nelle scorse stagioni si è esibito da solo in varie città nordamericane ed europee, da ricordare la cerimonia dei Grammy Awards e d il concerto alla Carnegie Hall in occasione dell’Anniversario di Steinway & Sons. Ha collaborato con direttori quali Sir Charles Mackerras e Bob McFerrin. Come compositore ha vinto il Morton Gould Young Composer Award per il quinto anno consecutivo.
 
 
 
Vitaly Pisarenko
Nato in Ucraina nel 1987, dal 2005 frequenta il Conservatorio di Mosca con Yuri Slesarev e il Conservatorio Codarts di Rotterdam con Aquiles Delle Vigne. Vincitore di numerosi concorsi, già dall’età di 9 anni, si è esibito in molte città europee. Tra i concorsi internazionali vinti figurano i primi premi al Concorso Liszt a Weimar (2006) e il Franz Liszt di Utrecht (2008).
 
 

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T 0471 053800
ma – ve or 10.00 – 13.00; 15.00 – 19.00
sa ore 10.00 – 13.00
http://www.ntbz-tickets.net