La Bozen Baroque Orchestra interpreta straordinarie pagine di Bach e Stradella
19.08 ore 21.00
Castel Mareccio
Bozen Baroque Orchestra
Dialogus
Direzione Claudio Astronio
Soprano Susanne Rydén
Baritono Christian Hilz
Organo Marco Facchin
Oboe, Oboe d’amore Katharina Schmücker-Bäuml
Alessandro Stradella:
Toccata in la min.
Johann Sebastian Bach:
Ach geh, un suche mit verlangen - BWV 49
Alessandro Stradella:
Lasciate ch’io respiri
Johann Sebastian Bach:
Liebster Jesu, mein verlangen - BWV 32
La Bozen Baroque Orchestra, nasce nel 2006 dal naturale sviluppo dell’Ensemble Harmonices Mundi, attivo a livello internazionale da diversi anni. Fondata e diretta dal clavicembalista Claudio Astronio, l’orchestra è composta prevalentemente da musicisti che vivono in Trentino Alto Adige e che si sono già distinti in passato per la militanza in alcuni dei più prestigiosi gruppi di musica antica. L’elevata preparazione dei componenti unita alla straordinaria sensibilità interpretativa del gruppo, ha così permesso alla Bozen Baroque Orchestra di conquistare, in meno di due anni, tanto la critica nazionale e internazionale, quanto gli spettatori e gli addetti ai lavori.
Come un contenitore in fibrillazione, Dialogus, il titolo del concerto, rievoca con emblematica maestria i punti nevralgici che permeano l’esibizione.
Il programma accosta pagine di raffinata bellezza concepite e lasciateci da due grandi autori del barocco italiano e tedesco, Alessandro Stradella (1639-1682) e Johann Sebastian Bach (1685-1750) e le alterna come fossero le istanze di uno scontro dialettico di rara e suadente armonia: al tono vivace, e a tratti provocatorio, della Toccata in la minore del maestro italiano risponde Bach con Ach geh, un suche mit verlangen BWV 49 (1726), cantata per soprano, basso e organo obbligato, strutturata in sei movimenti e interamente basata sul dialogo, intriso di struggente spiritualità, tra Cristo e Anima.
Torna a dir la sua Stradella con Lasciate ch’io respiri, cantata per soprano e basso, archi e basso continuo, che anticipa la cantata Liebster Jesu, mein verlangen BWV 32 (1726), sempre del maestro tedesco e anch’essa incentrata sul dialogo tra Cristo e Anima, le cui note concludono la serata.
La Bolzano Baroque Orchestra offre così al pubblico un viaggio a ritroso nel tempo, ripercorrendo alcune tappe significative del barocco musicale: nel microcosmo delle cantate bachiane sorprende la varietà inesauribile di soluzioni formali. Bach intensifica le implicazioni allegoriche che il dialogo tra le voci viene ad assumere, interpretando i ruoli vocali di soprano e basso secondo i modi del dialogus barocco; in Stradella le arie acquistano maggior rilievo rispetto ai recitativi e i motivi della parte vocale assumono pertanto un ruolo fondante nell’organizzazione formale. Anticipatore del concerto grosso, che verrà consacrato da Arcangelo Corelli, Stradella contribuirà anche a rafforzare quello schema Recitativo-Aria-Recitativo-Aria che influenzerà molti compositori fino al Settecento inoltrato.
Bozen Baroque Orchestra
La Bozen Baroque Orchestra, diretta da Claudio Astronio, nasce nel 2006 dal naturale sviluppo dell’Ensemble Harmonices Mundi già attivo a livello internazionale da alcuni anni. Composta prevalentemente da musicisti che vivono in Trentino Alto Adige e che si sono distinti per la loro attività musicale con i più prestigiosi gruppi di musica antica di questi anni, l’orchestra ha iniziato da subito a mettersi in luce con i primi importanti progetti.
Del 2006 sono infatti le prime produzioni, con la prima esecuzione di un’oratorio inedito di Leopold Mozart scoperto presso l’Archivio Francescano di Bolzano, e dei Mottetti per 2 soprani, alto, doppia orchestra e doppio coro di Antonio Vivaldi con Gemma Bertagnolli, Susanne Rydén e Massimiliano Mauthe: quest’ultimo lavoro è anche la loro prima realizzazione discografica che ha visto la luce nei primi mesi del 2007.
Orfeo e Euridice di Christoph Willibald Gluck, nella produzione del Teatro Alighieri di Ravenna con regia di Graham Vick, è stato invece il loro primo lavoro operistico: l’opera musicale è negli interessi principali del gruppo che intende impegnarsi nella lettura e nell’interpretazione del grande melodramma settecentesco e ottocentesco con gli strumenti originali recuperando quindi anche in teatro la prassi esecutiva di un repertorio in tal senso ancora poco approfondito. Dopo le repliche di Orfeo e Euridice che si sono tenute nei teatri di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Pisa, nei primi mesi del 2007, l’orchestra si è dedicata ad un progetto inedito: la Passione secondo San Matteo di Johann Sebastian Bach in una realizzazione di teatro-danza con le coreografie dell’étoile brasiliana Ismael Ivo in una coproduzione dei teatri di Rovigo e Bolzano.
Alla ricerca di nuove vie per legare il passato e il presente, la Bozen Baroque Orchestra collaborerà stabilmente nei prossimi anni con la Fondazione Nuovo Teatro di Bolzano diretta da Manfred Schweigkofler, per la produzione di opere musicali e teatrali volte a creare un’inedita fusione tra le arti antiche e moderne.
Altro importante progetto per l’anno in corso è l’incisione discografica dell’oratorio di Leopold Mozaert Der Mensch, ein Gottesmoerder per la rivista Amadeus. Quest’opera è conservata a Bolzano in un'unica copia ed è già stata eseguita dall’orchestra nel 2006. La pubblicazione per Amadeus è un ulteriore attestato di stima per la qualità artistica dalla Bozen Baroque Orchestra e per il suo lavoro di ricerca di partiture inedite.
Claudio Astronio
Musicista poliedrico, affianca l’attività di organista e clavicembalista a quella di direttore. Dirige il gruppo Harmonices Mundi e la Bozen Baroque Orchestra con strumenti originali che ha ospitato i più importanti solisti internazionali di musica barocca e suona regolarmente presso i più importanti Festival in tutto il mondo. Solista ospite di orchestre prestigiose, ha collaborato e collabora in duo con musicisti come Gustav Leonhardt, Gemma Bertagnolli, Max Van Egmond, Susanne Rydèn,Yuri Bashmet. Vanta numerosi premi discografici ed ha registrato per radio e televisioni in tutta Europa, Stati Uniti d'america, Giappone, Canada: il suo interesse per l’arte moderna lo ha portato recentemente a realizzare un progetto discografico con i celebri jazzisti Maria Pia De vito, Paolo Fresu e Michel Godard. Tiene regolarmente masterclasse in Giappone, Spagna e USA.
Susanne Rydén
Susanne Rydén è una delle cantanti più rinomate nel campo della musica antica. Ha collaborato con l’Academy of Ancient Music, Philharmonia Baroque Orchestra, Bach Collegium Japan, The Bach Ensemble, Cantus Cölln, e con Christopher Hogwood, Nicholas McGegan, Masaaki Suzuki, Roy Goodman, Andrew Manze, Joshua Rifkin, Lars Ulrik Mortenssen. È ospite frequente dei maggiori festival europei e ha fatto tournée in USA, Giappone, Australia, Russia e Sudafrica.
Christian Hilz
Il baritono Christian Hilz gode di una reputazione internazionale di artista poliedrico. È stato più volte ospite di prestigiosi festival e centri musicali internazionali, tra i quali Wiener Musikverein, Salzburger Pfingstfestspielen, Luzern Festival, Concertgebouw Amsterdam, Würzburger Mozartfest, Londoner Proms Royal Albert Hall, Boston Early Music Festival, Kunstfest Weimar, Prager Frühling, Schleswig-Holstein Festival, Auditorio Nacional de la Musica a Madrid, Ansbacher Bachwochen, Ludwigsburger Schloßfestspielen, Ruhrtriennale.
Christian Hilz è richiesto sia per il repertorio barocco-classico che per quello contemporaneo. Ha inciso opere di Bach, Händel, Homilius, Meder, Mozart, Schubert, Schumann, Lortzing, Klemmstein, Sterk e Kleiberg. Tra le recnti incisioni sono da annoverare quelle delle Cantate di Telemann a voce sola, Lieder di Schubert, la Sinfonia n. 9 di Beethoven, i Chandos Anthems di Händel, l’Oratorio David di Mattheson.
Da circa quindici anni svolge attività didattica in conservatori e tiene corsi di perfezionamento.
Marco Facchin
Marco Facchin ha studiato con J. D. Christie e con Bob van Asperen a Boston e ad Amsterdam. Nel 1997 ha ricevuto il Premio Critica al Concours International Bach di Losanna. È organista alla Chiesa di S. Maria Assunta di Terlano, Bolzano. Collabora con diversi gruppi di musica antica e tiene concerti come solista in Italia e all’estero. È anche compositore e tastierista pop-jazz; come tale collabora con cantautori, gruppi teatrali e attori di cabaret. È docente di organo e clavicembalo all’Istituto Musicale A. Vivaldi di Bolzano.
Katharina Schmücker-Bäuml
Ha studiato oboe con Winfried Liebermann a Mannheim e si è diplomata “cum laude”. Il suo interesse per gli strumenti storici l’ha portata prima ad Amburgo (allieva di Renate Hildebrand) e successivamente alla Schola Cantorum di Basilea, dove ha studiato con Katharina Arfken, diplomandosi anche qui con lode. Katharina Bäuml suona anche altri strumenti a fiato antichi ad ancia doppia, tra i quali lo Schalmei e il Pommer. Grazie alla sua poliedricità è una musicista molto ricercata, ed ha suonato con direttori come Claudio Abbado, Pierre Boulez, Gottfried von der Goltz, Andrea Marcon, Marc Minkowski, Ludger Remy, Michael Schönheit e Monica Huggett, e con gruppi quali l’ Orquesta Barroca de Sevilla, Musica Fiata, Les Musiciens du Louvre e l’ Akademie für Alte Musik Berlin.
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