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26/09/2008
Accademia Gustav Mahler
X Edizione dell’Accademia Gustav Mahler, con l’adesione del Presidente della Repubblica.
 
Un workshop lungo un giorno e 4 appuntamenti con la musica da camera
 
Intensa l’attività dell’Accademia Gustav Mahler che quest’anno compie 10 anni: i 54 giovani talenti ammessi ai corsi di perfezionamento proseguiranno fino al 3 ottobre il loro intenso periodo di studio, guidati da docenti di fama europea, come Chiara Tonelli, membro della Mahler Chamber Orchestra e Marco Postinghel, primo fagotto della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks.
Il percorso di studi è scandito da una ricca serie di appuntamenti: dopo il debutto del progetto MOZARToons-Mozart on Screens, divertente e accattivante produzione del Singspiel Bastien et Bastienne, è la volta del workshop, che si terrà il 27 settembre a partire dalle 10.30 al Conservatorio Monteverdi di Bolzano e di 3 concerti cameristici, che vedranno l’ensemble della Mahler impegnato in partiture che appartengono a generi musicali e approcci stilistici diversi: dalla cantabilità del tragico Quartettsatz di Schubert, all’enigmatico Quartetto n. 7 di Šostakovic, dal lirismo del Salve Regina di Pergolesi (con il soprano Leila Kulmala) a sapori sud americani con la Bachiana Brasileira n. 5 di Villa-Lobos.
 
 
WORKSHOP
27.09 ore 10.30-12:30 & 15:00-17:30
Conservatorio C. Monteverdi
 
Ludwig van Beethoven: Quartetto per pianoforte ed archi Op.16 in mi bemolle maggiore / Klavierquartett Op. 16, Es-dur
Gustav Mahler: Klavierquartett in einem Satz op. posth, a-moll / Movimento per quartetto con per pianoforte e archi in la minore 
Dmitrij Šostakovic: Quintetto per pianoforte e archi op. 57 / Quintetto per pianoforte ed archi, op.57
Opere scelte per ensemble di fiati
 
Vario il programma che verrà eseguito nell’ambito del workshop del 27 settembre: un concerto /laboratorio ad entrata libera che si terrà dalle 10.30 alle 12.30 al Conservatorio. Dal carattere fresco e burrascoso, il Quartetto per pianoforte e archi Op.16 in mi bemolle maggiore che aprirà il concerto, appartiene al periodo giovanile di Beethoven, antecedente all’800, carico di tensioni preromantiche. Segue nel programma il Quartetto per pianoforte e archi in un movimento in la minore di Gustav Mahler. Scritta nel 1876, la composizione appartiene a uno dei rari lavori giovanili scampati alla distruzione per mano dell’autore; la partitura, riscoperta nei primi anni ’70, era custodita nella documentazione di un concorso cui Mahler partecipò nel primo periodo della sua attività. La composizione consiste in un primo movimento che porta l'indicazione "Nicht zu schnell - Entschlossen" ("Non troppo svelto - Deciso") rigorosamente in modo minore, con richiami di Brahms, primo grande capolavoro della produzione cameristica di Sostakovic, composta nel 1940, è caratterizzato da una struttura che prevede rari momenti d’insieme, tesa ad esaltare il virtuosismo dei solisti, ricco di momenti di dialogo fra i singoli strumenti. Di rilievo il ruolo del pianista, grazie ad un assolo di notevoli difficoltà, secondo modalità simili a quelle che si riscontrano nella musica jazz: per Šostakovic la musica da camera è sempre stata una palestra di ricerca, in cui il compositore si liberava dalle suggestioni e celebrative della produzione sinfonica. e di Schumann nell'invenzione melodica e ritmica, nonostante risenta già degli echi dell’angoscia espressionista e delle suggestive atmosfere della produzione sinfonica. La conclusione della prima parte del workshop è affidata ad un’opera del compositore russo Dmitri Šostakovic, il Quintetto per pianoforte ed archi, op.57.
 
 
ENSEMBLE dell’ACCADEMIA GUSTAV MAHLER
Palazzo Mercantile, ore 20.30
Ingresso libero
 
Franz Schubert: Movimento per quartetto d’archi in do minore op. Posth. D703 / Quartettsatz c-Moll op. Posth. D703
Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy:Quartetto n. 12
Antonin Dvorak: trio op. 74
Dmitrij Šostakovic : Quartetto d’archi in fa diesis minore Op.108 N.7 / Streichquartett Op. 108 fis moll Nr. 7
 
Un’opera giovanile di Franz Schubert, ilMovimento per quartetto d’archi in do minore op. Posth. D703 aprirà l’appuntamento serale con l’Accademia Gustav Mahler, al Museo Mercantile alle 20.30 (ingresso libero).
Composto nel 1813 a soli 16 anni, il Movimento per quartetto d’archi in do minore di Franz Schubert , inizia con un Allegro moderato per dispiegarsi poi in due temi lirici, dai quali si evince la spiccata predisposizione di Schubert al genere del Lied, senza dubbio una delle forme espressive in cui il compositore austriaco ha potuto esprimere al meglio la sua scrittura sentimentale. 
Nel Quartetto n. 12 , JakobLudwig Felix Mendelssohn Bartholdyrivisita il modello beethoviano alla luce di una più fluida fantasia melodica, secondo il suo temperamento stilistico equilibrato e sereno, incline agli stati lirici e ai climi amabili e brillanti, piuttosto che alle atmosfere sublimi e alle antitesi drammatiche.
Opera che presenta un organico particolare e raramente utilizzato nella musica da camera (2 violini e una viola) il Trio op.74 di Antonin Dvorak, si articola in 4 tempi: Introduzione, Larghetto, Scherzo, Tema con Variazioni. Il carattere è molto intimista, qualche accenno di virtuosismo nelle variazioni, pur mantenendo un’atmosfera calda, in cui sono palpabili la gioia interiore e il benessere che Dvorak provò nel periodo in cui compose l’opera, attorno al 1887, che segna la sua affermazione come compositore. Interessante anche l’origine della composizione, che nasce dall’ incontro tra il compositore e due musicisti che suonavano duetti per violino nella casa dove viveva sua famiglia: un violinista professionista e uno studente di chimica. Quando Dvorak li udì suonare, si offrì di accompagnarli con la sua viola e di suonare in trio insieme: ne nacque il Trio op. 74.
IlQuartetto d’archi in fa diesis minore Op.108 N.7 composto da Dimitri Šostakovic nel 1960 in memoria della sua prima moglie, segnerà la chiusura del concerto. Contraddistinto da un carattere sempre più introverso, il quartetto contiene alcuni elementi che preannunciano lo stile tardo del compositore, quali la tessitura sottile e spesso solistica degli archi, il gesto furioso e frammentario, l’espressione intima, l’aspetto grottesco di certe frasi ritmico-melodiche. 
 
 
 
 
 
ENSEMBLE dell’ACCADEMIA GUSTAV MAHLER
28.09. ore 16.30
Chiesa parrocchiale di Gries
 
Opere scelte per ensemble di fiati
 
ore 20.30
Chiesa dei Francescani
 
ENSEMBLE dell’ACCADEMIA GUSTAV MAHLER
Con la partecipazione di :
Violino, RAINER KUSSMAUL,
Violoncello, WOLFGANG BOETTCHER,
Viola, ALINE SANITER
Clavicembalo, ANTONELLA LORENGO
Soprano, LEILA KULMALA
 
Anton Bruckner: Adagio per archi
Giovanni Battista Pergolesi: Salve Regina in do minore
 
Ingresso libero
 
 
Una domenica dedicata alla musica cameristica, che vede protagonisti i migliori strumentisti provenienti da tutt’Europa per frequentare Accademia Gustav Mahler, in cui corsi termineranno il 3 ottobre con la consegna  dei diplomi ai partecipanti nella sala di consiglio del Comune di Bolzano.
 Alle 16.30 nella Chiesa Parrocchiale di Gries l’ensemble di fiati dell’Accademia Gustav Mahler eseguirà una selezione di opere tratte da un repertorio che spazia delle composizioni del XVIII al XX secolo, in un concerto ad ingresso libero.
A dir poco prezioso il concerto che si terrà alle 20.30 nella Chiesa dei Francescani, che vedrà la partecipazione di 3 solisti d’eccezione: Rainer Kussmaul e Wolfgang Boettcher rispettivamente violinista e violoncellista dei Berliner Philharmoniker e Aline Saniter, ex prima viola della Gustav Mahler Jugendorchester, ora in forza alla prestigiosa NDR-Symphonieorchester.
Della poca musica da camera che ci ha lasciato Anton Bruckner, il Quintetto in fa maggiore per archi (due violini, due viole, violoncello) è forse l’opera più significativa. Il compositore infonde alla partitura un respiro quasi sinfonico, fatto di slanci eroici, di momenti di abbandono lirico, di dilatazione della dimensione temporale.  
Soavità e profonda fede religiosa reggono il Salve Regina del compositore napoletano Giovanni Battista Pergolesi,interpretata dal sopranoLEILA KULMALA. Un’opera contraddistinta da un’espressione malinconica e intima, a tratti anche drammatica, pur rimanendo sempre sorretta da uno stato di equilibrio formale e di pudore sentimentale
 
 
 
 
 
29.09 ore 20.30
Palazzo Mercantile
 
ENSEMBLE dell’ACCADEMIA GUSTAV MAHLER
 
Johann Nepomuk Hummel: Ottetto- Parthia / Oktet –Parthia
Heitor Villa-Lobos: Bachianas Brasileiras n. 5
Jacques Ibert: Dieci Interludi / Deux Interludes 
Wolfgang Amadeus Mozart: Serenata / Serenade K.V. 388 
 
Ingresso libero
 
Ultimo appuntamento con la musica da camera eseguita dai virtuosi dell’Accademia Gustav Mahler, lunedì 29 settembre alle 20.30 nella suggestiva sede di Palazzo Mercantile. Varie le atmosfere che si avvicenderanno nel corso del concerto, che prende l’avvio con l’Ottetto- Parthia di Johann Nepomuk Hummel (1778-1837). Un esempio di pacato classicismo austriaco, composto dal pianista e compositore slovacco, che fu allievo a Vienna di Mozart che di Haydn.
Sapori e ritmica sudamericana, con l’esecuzione della Bachianas Brasileiras n. 5 del compositore e direttore d’orchestra brasiliano Heitor Villa Lobos. Il ciclo della otto Bachianas Brasileiras, concepite per diverse formazioni vocali e strumentali, sono senza dubbio tra le opere più riuscite del compositore. In questi lavori, scritti tra il 1930 e il 1944, Villa-Lobos riesce a fondere una fresca sensibilità popolare con una raffinata consapevolezza di scrittura che rispecchia modelli europei.
I Deux Interludes (dieci interludi) del compositore francese Jacques Ibert, fanno parte della sua produzione più brillante, che testimoniano una delle vene espressive migliori del compositore, quella tendente al divertimento e all’ironia.
Atmosfere intimistiche e in qualche modo tenebrose, quelle che chiuderanno il concerto con l’esecuzione della Serenata K.V. 388 di Wolfgang Amadeus Mozart per 8 fiati ( 2 oboi, 2 clarinetti, 2 corni e 2 fagotti). Composta nel 1782, ad un anno di distanza dalla altrettanto celebre Serenata K.V. 375, sempre per soli fiati e in un periodo a dir poco travagliato nella vita del compositore, la Serenata K.V. 388 sconvolge e sconvolse per la sua tonalità in Do minore, assolutamente inconsueta per un brano dall’etichetta di “Nachtmusik” e per l’atmosfera cupa che ne deriva. Solo quattro i tempi di cui si compone l’opera, caratterizzata dalla violenza del primo movimento, dalla „devozione“ sofferta dell’Adagio, dalla concettualità polifonica del Minuetto e dalle Variazioni conclusive, ombrate da cupi episodi in mi minore.  Fortemente innovativa per consistenza e espressione musicale la Serenata K.V. 388, assieme alla K.V. 375 brucia ogni possibileriferimento con le pagine compassate e galanti del periodo salisburghese.
 
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